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Addominoplastica: la nostra tecnica per ridurre il sieroma

Altissimi livelli di sicurezza, comfort per il paziente, etica, rigore, classe. E soprattutto avanguardia. Questi i valori rilevanti nella pratica di una professione eclettica come la Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica, valori che contraddistinguono il brand di un chirurgo di successo che oggi ci racconta il suo stile attraverso un’ottica dinamica e una visione fuori dagli schemi, fra nuovi scenari evoluti, materiali innovativi, progressi nelle procedure operatorie.

State of the Art, il più alto livello di sviluppo in campo medico: quando i particolari contano, le tecniche fanno la differenza. Ed in questo lei è una vera top player. Maria Stella Tarico, con oltre 100 Addominoplastiche ogni anno al suo attivo e una casistica trattata davvero completa, ci parla di una nuova procedura finalizzata alla riduzione drastica di uno degli effetti collaterali più frequenti successivi alla Dermolipectomia addominale, il sieroma.

Dottoressa Maria Stella Tarico, chirurgo plastico: “Statisticamente possiamo affermare che su pazienti in buone condizioni generali l’insorgenza di gravi complicazioni è molto rara. Certo, qualsiasi procedura chirurgica può comportare la possibilità di complicanze, ma alcune sono prevedibili ed evitabili”.

– Cos’è il sieroma?

“ Il sieroma è un versamento sottocutaneo di linfa o siero nel sito dell’intervento chirurgico causato dalla rottura dei vasi linfatici, che si manifesta con una sintomatologia meno acuta e più tardiva rispetto all’ematoma. La sua formazione è la complicanza post operatoria più frequente negli interventi di Addominoplastica. Può riassorbirsi spontaneamente, ma può anche complicarsi ed esitare in infezione. Di solito la prima manifestazione clinica del sieroma risulta evidente dopo la settima giornata post operatoria. L’area si gonfia, provoca fastidio, tensione o dolore al di sotto della ferita chirurgica. In caso di sieroma clinicamente apprezzabile si deve procedere allo svuotamento (aspirazione con siringa o evacuazione mediante riapertura di un tratto della ferita chirurgica) in quanto la permanenza di un sieroma attivo interferisce con la guarigione della ferita”.

–  Il suo curriculum è un’enciclopedia di interventi di Addominoplastica. Come ha risolto il problema del sieroma nella quasi totalità dei casi?

“Alcune modifiche nella procedura riducono significativamente il rischio di sieroma. Oltre a importanti fattori di prevenzione come la corretta rimozione dei tessuti in eccesso e l’utilizzo di un drenaggio di calibro adeguato, l’Addominoplastica eseguita da noi, con la preservazione della fascia di Scarpa (una struttura fibro-elastica posta sopra la fascia muscolare addominale) e con l’utilizzo di suture a tensione progressiva (PTS) ha un’incidenza significativamente ridotta di sieroma rispetto a quella riscontrata in una Addominoplastica standard”.

Costruirsi un know how professionale d’eccellenza, aggiornarsi sui trend più attuali, evolversi in materia di nuove procedure operatorie e biomateriali d’avanguardia, raccontarsi con i risultati. L’Addominoplastica è un intervento di chirurgia cosiddetta “maggiore”, che oltre a richiedere una particolare preparazione ed un post operatorio da seguire meticolosamente, richiede l’esperienza di un chirurgo d’alto profilo. È grazie a questa scelta che si possono evitare effetti avversi, complicanze e problematiche rilevanti.