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Detrazione interventi Chirurgia Estetica: quando spetta?

“Niente che non sia funzionale potrà mai essere bello”. È con le celebri parole di Otto Wagner, tra i più celebri maestri dell’architettura moderna, che oggi parliamo di Estetica e Funzionalità, due concetti molto diversi fra loro ma spesso strettamente collegati. Come in una galleria d’arte, sfilano oggi in passerella i maggiori interventi di Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica dedicati a risolvere problemi funzionali, ma che contemporaneamente hanno come obiettivo un soddisfacente risultato estetico. Se lo scopo di questa branca della chirurgia è infatti quello di correggere inestetismi, difetti , dismorfie, malformazioni (anomalie congenite) o deformazioni (anomalie acquisite) di varia natura, ai fini della detrazione per le spese sanitarie bisogna distinguere tra interventi con fini puramente estetici e interventi di correzione funzionale.

La domanda che molti pazienti ci pongono è: la Chirurgia Estetica è detraibile?

Dottoressa Maria Stella Tarico, chirurgo plastico: “Tra le spese sanitarie sul modello 730 è possibile includere la detrazione per quegli interventi che mirano ad un recupero della normalità sanitaria e funzionale del paziente, o per quelli con l’obiettivo di correggere inestetismi che creano disagi psicofisici alla persona, sia presenti dalla nascita, sia dovuti ad eventi pregressi come incidenti stradali, tumori, incendi, ecc. La motivazione affinché un qualsiasi intervento sia detraibile non riguarda quindi l’entità dell’intervento (sono infatti detraibili anche quelli di piccola chirurgia o sostenuti ambulatorialmente in day hospital), ma la sua finalità”.

Esclusi così gli interventi di Chirurgia Estetica che tendono semplicemente a rendere più gradevole l’aspetto personale, ed inclusi di diritto quelli che riparano importanti inestetismi congeniti o dovuti a gravi eventi come incidenti e malattie, vediamo in dettaglio quali sono quelli che, al confine fra Estetica e Funzionalità, possono essere detraibili.

Dottoressa Tarico: “La correzione di Ginecomastia: si tratta di un inestetismo che si manifesta con un anomalo sviluppo del “seno” nell’uomo, causando evidenti disagi in chi ne è affetto. Può essere dovuto ad un eccessivo sviluppo del tessuto ghiandolare, la Ginecomastia vera, di quello adiposo, la Pseudoginecomastia, o di entrambi, la Ginecomastia mista. La correzione può avvenire con lipoaspirazione, con l’eliminazione del tessuto ghiandolare in eccesso o con entrambe le tecniche in abbinamento, e il risultato è permanente, nel senso che i tessuti asportati non si riformano più.

La Mastoplastica Riduttiva: viene eseguita per ridurre le dimensioni di mammelle eccessivamente sviluppate e cadenti e correggerne la forma. I vantaggi perseguibili non sono di natura puramente morfologica, ma funzionale, specie quando il seno da rimodellare è di dimensioni abnormi; con l’intervento viene infatti corretta la postura ed eliminata la sensazione di dolore su spalle e colonna vertebrale; possono inoltre essere risolte dermatiti presenti nella regione sottomammaria.

La Rinoplastica: oltre che per scopi estetici (l’intervento consente di correggere profilo e struttura della piramide nasale nel suo complesso, come eliminare evidenti gobbe o correggere la punta) è un intervento indicato per risolvere problemi di respirazione a causa di un setto nasale deviato, alterazioni congenite o acquisite, esiti da trauma.

La Blefaroplastica: se la regione palpebrale può presentare diversi inestetismi, come eccessi cutanei o borse adipose che conferiscono agli occhi un aspetto affaticato, gonfio e invecchiato, a volte gli eccessi di tessuto possono giungere a coprire il bordo ciliare, limitando in gravi casi anche il campo visivo. L’intervento consisterà nell’asportazione della cute in eccesso, estendersi alla riduzione delle borse o comprendere il riassetto della muscolatura palpebrale.

Potremmo continuare a lungo, ma ogni caso andrà valutato singolarmente nel corso della prima visita. Sarà inoltre possibile beneficiare delle agevolazioni fiscali anche se la spesa è sostenuta in favore di un familiare a carico, e se la spesa riguarda i figli la detrazione spetterà al genitore che la ha sostenuta.”

Bellezza o salute, estetica o funzionalità, inestetismo o patologia…  in ogni caso, comincia così il viaggio verso un futuro migliore. Compito del buon chirurgo plastico, puntare alla correzione funzionale mirando anche al risultato estetico migliore. E se si può detrarre… meglio così!