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Chirurgia Estetica. Ferie o malattia? Quanti giorni?

Voglia di bellezza, voglia di tornare in forma, voglia di libertà. Mai come in questo periodo la chirurgia plastica in tutte le sue forme si rivela una compagna preziosa alla ricerca del benessere psicofisico, per trasformarci, per reinventarci, per eliminare quei problemi estetici e funzionali che ci affliggono. Un nuovo aspetto come una nuova realtà, per risvegliare quella positiva energia vitale che rende la nostra vita migliore e che accresce la nostra autostima. Sono tanti i territori umani da esplorare: interventi estetici terapeutici, disagi esistenziali, problemi psicologici, stress o depressione legati a difetti fisici, e sono molti i pazienti che ci chiedono se possono assentarsi per malattia quando devono sottoporsi ad un ritocco estetico. La verità è che i giorni di assenza dal lavoro per un intervento di chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica possono tendenzialmente essere indennizzati dall’Istituto nazionale della previdenza sociale, cioè l’INPS, uno tra gli enti europei più grandi e complessi, con un bilancio secondo soltanto a quello dello Stato. Ma in quali casi?

Dottoressa Maria Stella Tarico, chirurgo plastico: “Se la finalità dell’intervento estetico è a scopo terapeutico, o se il difetto estetico causa gravi problemi psicologici o stress (come una sindrome ansioso-depressiva documentata da certificato medico), o ancora nel caso in cui l’intervento debba essere eseguito per rimediare ad una precedente operazione mal riuscita quando insorgano complicanze impreviste (sanguinamenti, ematomi, infezioni, rottura o contrattura capsulare delle protesi), sarà possibile prendere la “malattia” per lo stato di temporanea incapacità lavorativa, e saranno indennizzabili i giorni di ricovero, di degenza post operatoria e di convalescenza. Se la finalità è invece puramente estetica, se l’intervento serve solo a migliorare il proprio aspetto, non è indennizzabile, e il lavoratore dovrà chiedere le ferie. Queste le linee guida del Coordinamento generale medico-legale dell’INPS.”

Molti pazienti, in ogni caso, senza porsi il problema di quale sia la linea di confine tra finalità terapeutiche e finalità puramente estetiche, scelgono comunque le ferie. Piccoli o grandi cambiamenti, micro o macro interventi, quello che conta è poter seguire i propri sogni in tutta comodità, scegliere in libertà il periodo da dedicare a se stessi lontani da persone indiscrete come direttori, capi ufficio e colleghi, gestire al meglio la convalescenza e tornare a lavoro solo quando i segni del bisturi saranno spariti. Un’altra domanda molto frequente è infatti: “Quanti giorni serviranno per tornare in forma?”

Dottoressa Maria Stella Tarico: “Il decorso post operatorio e la convalescenza sono fasi molto soggettive, anche se oggi sono in genere molto semplificate. Le indicazioni di massima prevedono circa sette giorni per la chirurgia del seno, cioè Mastoplastica additiva, Mastoplastica riduttiva, Mastopessi. Per i primi 3, 4 giorni post operatori è raccomandato il riposo, con particolare attenzione a non utilizzare i muscoli pettorali. Rimosse le medicazioni, la paziente indosserà un reggiseno contenitivo, e dopo circa una settimana potrà tornare a lavoro. Per la Lipo a ultrasuoni con il metodo Vaser, che comporta piccolissime incisioni e una drastica riduzione di traumi, occorrono in genere un massimo di 5 giorni, dopo i quali, indossando il body after lipo, il paziente potrà tornare alle nomali attività. Per una Blefaroplastica la guarigione delle ferite avviene velocemente: è consigliato riposare con il capo sollevato da due cuscini per due o tre notti, e la rimozione dei punti di sutura viene eseguita in genere in quarta/sesta giornata. In massimo una settimana sarà tutto a posto. L’Addominoplastica merita invece un capitolo a parte. Può essere eseguita in versione completa o in versione mini, quest’ultima indicata per risolvere inestetismi meno pronunciati. Nel primo caso la cicatrice si estende da un fianco all’altro; nel secondo caso è molto più ridotta. Inoltre, se presenti, durante l’intervento si possono riparare ernie addominali e ricostruire i muscoli retti. Per un paio di settimane non sarà possibile guidare autoveicoli, i punti di sutura esterni verranno rimossi da sette a quindici giorno dopo l’intervento e per le prime quattro settimane si dovrà evitare di compiere ampi movimenti con il tronco. Dopo la rimozione dei punti potrà essere ripresa l’attività lavorativa, ma con ritmi moderati. Programmare il tutto, comunque, sarà possibile solo dopo la prima visita.”

L’arte di rimodellare il corpo e l’autostima di un paziente è un’opera in numerosi atti, ed ha sempre inizio dalla prima visita. Dalla decisione di sottoporsi ad un intervento estetico al lettino della sala operatoria fino al ritorno alle normali attività il passo non è mai semplice, e l’unica raccomandazione è quella di sottoporsi ad un’accurata valutazione pre-operatoria.