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Mastoplastica additiva e Sport: come comportarsi dopo l’intervento?

Atlete, le nuove icone di bellezza. Una vita sana e dinamica, un’elegante muscolarità, corpi modellati da ore ed ore di allenamenti. Addome piatto ed elastico, cosce e glutei tonici, silhouette che sembrano sculture: eccole diventare protagoniste delle cover patinate con i loro corpi sobri e statuari, in una nuova forma disciplinata della bellezza classica in cui riaffiorano gli ideali di armonia, equilibrio e proporzione. “La moda è architettura, è una questione di proporzioni” diceva Coco Chanel. Così anche la bellezza, e fra architettura e proporzioni spesso il tallone di Achille delle sportive è quel simbolo indiscusso della femminilità che nel contesto di una fisicità armoniosa gioca un ruolo da protagonista: il seno. Quando si pratica sport il fisico si trasforma, le braccia sviluppano una muscolatura più definita, le spalle si allargano, ma il seno, in conseguenza del calo di tessuto adiposo, si riduce, e risulta a volte sproporzionato rispetto al resto della silhouette. Inoltre sono molte le donne che soffrono di ipoplasia mammaria, una caratteristica piuttosto comune che se da un punto di vista sanitario non costituisce un problema, lo diventa in relazione ai codici estetici. Anche le donne che praticano sport frequentemente o a livello agonistico meritano di regalarsi una Mastoplastica additiva e impreziosire così la forma della loro scollatura, ma è possibile conciliare sport e aumento del seno?

Dottoressa Maria Stella Tarico, chirurgo plastico: “Certamente sì. Dopo una Mastoplastica additiva è possibile continuare a praticare tutti i tipi di sport, anche il body building”.

– Dal minimal al curvy: così il corpo di un’atleta diventa un’opera d’arte. Ma come bisogna comportarsi dopo l’intervento?

“La donna che pratica sport, sia in maniera regolare che a livello agonistico, deve essere informata dal chirurgo plastico sui tempi di ripresa e sulle accortezze da seguire. È importante che la ripresa dell’attività sportiva sia graduale, dando al proprio fisico il tempo di ristabilirsi completamente e riabituarsi agli sforzi in modo progressivo, evitando problemi al muscolo pettorale. Se l’allenamento sarà ripreso in maniera graduale, il muscolo si adatterà al nuovo volume”.

– Il recupero è più lento rispetto ad una donna che non pratica sport?

“Non ci sono sostanziali differenze, il tempo del recupero varia comunque da donna a donna. L’atleta che desidera aumentare il seno di qualche taglia ha in genere un recupero abbastanza veloce, ma prima di una completa ripresa fisica l’organismo necessita di alcuni mesi, e sarà bene attenersi esattamente alle indicazioni del chirurgo, che da buon professionista prospetterà alla paziente sia le modalità dell’intervento che il decorso post operatorio. Mostrerà inoltre i diversi tipi di impianti mammari oggi disponibili, spiegandone le caratteristiche principali e consigliando la giusta dimensione, in modo che il nuovo seno non sia un ostacolo per l’attività fisica”.

– Quali impianti utilizzare quando si pratica sport?

“È meglio optare per una protesi di grandezza non esagerata. Alcuni chirurghi consigliano gli impianti in posizione sottoghiandolare piuttosto che sottomuscolo, tuttavia non esistono regole valide per tutti. La dual plane, ad esempio, con alloggiamento parzialmente sottomuscolare, in certi casi risulta la tecnica migliore. Nel caso in cui si opti per una mastoplastica additiva con impianti rotondi, la ripresa sarà in genere più rapida. Se invece si è scelta una protesi anatomica, occorrerà aspettare un po’ di più prima di praticare sport come nuoto o pallacanestro. Comunque ogni decisione deve tener conto dell’aspetto fisico di partenza della paziente, dello stile di vita, del risultato che desidera ottenere”.

Quando il fisico si sarà completamente ristabilito, ci saranno altre precauzioni da prendere?

“Il seno va comunque protetto, nello stesso modo in cui si farebbe con un seno naturale: evitare forti urti, indossare sempre il reggiseno sportivo”.

Seni da fiaba anche per le donne sportive del terzo millennio, quindi, e nessun bisogno di cambiare stile di vita. Un racconto di bellezza che è pura poesia, con tante possibili soluzioni studiate a tavolino per le diverse fisicità delle atlete, in perfetto accordo con i loro desideri, con la loro voglia di fare e di essere.